Il drago barbuto è sicuramente il più comune dei sauri in terrario. Molto conosciuto e allevato da moltissimi anni, è un rettile docile e di semplice gestione. Con questa piccola guida vengono fornite le informazioni basilari per l’allevamento che ti permetteranno di non incorrere nei più comuni errori di gestione.
Il Drago barbuto, il cui nome scientifico è Pogona vitticeps, è uno dei sauri più comuni al mondo, molto resistente ed incredibilmente docile. Negli anni sono stati selezionati innumerevoli colorazioni che lo hanno reso ancora più apprezzato dagli appassionati del genere.
La pogona è originaria delle are desertiche e semidesertiche dell’Australia, dove vive in un ambiente con livelli di umidità relativa molto bassi e in cui le temperature, soprattutto durante le ore diurne, raggiungono valori elevati. Queste condizioni ambientali devono essere tenute in considerazione per una corretta gestione delle nostre lucertolone.
Le dimensioni del drago barbuto:
Le Pogona vitticeps misurano alla nascita circa 10 cm, ma possono raggiungere la taglia adulta in pochi mesi con dimensioni di circa 45-50 cm e che in alcuni esemplari possono addirittura arrivare fino a circa 60cm di lunghezza. Una taglia ragguardevole che deve farci pensare, prima dell’acquisto, allo spazio che potremo dedicargli nel terrario all’interno della nostra casa.
Le dimensioni del terrario:
Date le dimensioni considerevoli dell’adulto è consigliabile predisporre subito un terrario che misuri almeno 80cm larghezza x 45cm profondità x 45cm altezza , meglio ancora , soprattutto nel caso in cui si desideri avere una coppia, utilizzare un terrario di 120cm di larghezza x 45cm profondità x 60cm di altezza.
Il materiale di costruzione del terrario, essendo un animale semi-deserticolo che vive con un basso livello di umidità, può essere: legno, vetro o plastica, con una buona ventilazione ottenuta tramite delle griglie di aerazione.
L'arredamento:
All’interno del terrario è possibile utilizzare un arredamento minimalista oppure un arredamento naturale, in funzione delle proprie capacità e del tempo a disposizione.
Il terrario sterile arredato in modo semplice è sicuramente l’opzione più consigliata per non incorrere in problemi di salute dell’animale e per semplificare le operazioni di gestione e di pulizia.
Se si opta per questa soluzione sarà sufficiente inserire dei tronchi e grosse pietre vere o artificiali, per poter fornire delle aree rialzate sulle quali l’animale potrà controllare il suo territorio e al tempo stesso assumere tutto il calore necessario per il corretto funzionamento del proprio metabolismo.
Il terrario naturalistico, dal punto di vista estetico è sicuramente più piacevole e appariscente, quando viene inserito in un ambiente domestico è in grado di creare un atmosfera tropicale e selvaggia all’interno dell’abitazione. Questa tipologia di ambientazione, ricrea il più fedelmente possibile l’habitat naturale dell’animale, e in funzione delle proprie capacità si possono raggiungere risultati straordinari, con pareti posteriori in roccia molto realistiche, rami, tronchi, pietre e arbusti secchi per rendere il più naturale possibile l’ambiente che ospita le nostre pogona. Nel scegliere questa tipologia di ambientazione, tenete in considerazione che aumenterà il tempo necessario per le pulizie e i costi di gestione.
In entrambi i casi è indispensabile fornire all’animale un rifugio dove potersi nascondere e un punto rialzato dove possa riscaldarsi. Essendo animali a sangue freddo che vivono in ambienti molto caldi, quest’ultima zona svolge una ruolo importante per tutto il metabolismo e il corretto mantenimento delle funzioni vitali.
SUBSTRATO:
Per gli animali in accrescimento o debilitati è meglio utilizzare un materiale il più igienico possibile come la carta assorbente da cucina, che eviterà possibili occlusioni intestinali ed è semplice da sostituire mantenendo un ambiente più salubre.
Altri substrati idonei e sempre molto igienici sono il linoleum e tappetini di erba sintetica. In generale è importante che siano atossici, facili da sostituire e che non siano ingeribili dall’animale.
Se si opta per la creazione di un terrario naturalistico, potranno essere invece utilizzate sabbie specifiche per rettili, pietre e sassi abbastanza grandi da non poter essere ingeriti. Di sabbie per rettili ne esistono di varie tipologie e granulometrie, ma è sempre meglio utilizzare quelle a base di carbonato di calcio.
Con qualsiasi substrato, in particolar modo con le sabbie c’è il rischio di ingestione che può portare a delle occlusioni intestinali. Una buona osservazione degli animali permetterà di valutare quale substrato scegliere e intervenire in tempo per evitare spiacevoli inconvenienti.
ILLUMINAZIONE
L’illuminazione dei sauri diurni è molto importante, svolge un ruolo fondamentale sullo stato di salute, sul comportamento e sull’attività riproduttiva. Il calore emesso da alcune lampade riscaldanti è inoltre indispensabile per il corretto funzionamento metabolico dell’animale.
Il terrario dei draghi barbuti, deve perciò prevedere almeno due tipologie di lampade:
una lampada spot riscaldante, in grado di fornire luce e calore che andrà posizionate in modo da riscaldare il tronco o la roccia più in alto, in questo modo avremo una zona di basking (area in cui si ha il calore maggiore all’interno del terrario e dove l’animale potrà andare a riscaldarsi)
una lampada UVB, che fornisce illuminazione e raggi UVA e UVB, indispensabili per il metabolismo del calcio e quindi per una corretta crescita della struttura ossea. Le lampade UVB si trovano di varie tipologie: lampade uvb compatte e neon uvb. Entrambe vanno bene l’importante è che abbiano una percentuale di emissione dei raggi uvb pari al 5-10% e che siano posizionate ad una distanza massima dal punto di basking di 20-30 cm.
Il terrario dovrà essere illuminato per 9-14 ore al giorno in funzione del periodo dell’anno, un po’ come accade con il fotoperiodo esterno, più ore di luce durante il periodo estivo e meno ore nel periodo invernale.
(Vedi alcuni esempi di lampade UVB)
TEMPERATURE
Le temperature sono un parametro fondamentale per i rettili, essendo infatti animali a sangue freddo, tutte le loro funzioni vitali dipendo dai corretti gradienti termici.
Nel terrario è indispensabile prevedere una zona calda (zona di basking) ed una zona fresca.
La zona di basking è il punto più caldo del terrario in cui i draghi barbuti andranno a scaldarsi per poter mettere in funzione il loro metabolismo. In questo punto del terrario le temperature ideali dovranno essere tra i 35-40°C. Una lampada spot riscaldante di adeguato wattaggio, direzionata sopra il tronco o la roccia più alta permetterà di avere le temperature desiderate.
Nella zona fredda del terrario saranno invece sufficienti circa 25°C.
L’impianto di riscaldamento e illuminazione potrà essere spento durante le ore notturne, se nella stanza che occupa il terrario le temperature avranno valori non inferiori ai 20°C. Nel caso in cui l’ambiente che ospita la pogona dovesse essere più freddo sarà opportuno prevedere una fonte supplementare di riscaldamento che non emetta luce come ad esempio tappetini riscaldanti e cavetti riscaldanti.
(Scopri i nostri cavetti e tappetini riscaldanti)
ACQUA
La somministrazione dell’acqua, soprattutto per i giovani esemplari viene fornita nebulizzando le pareti del terrario, le baby pogona sono attratte dalle goccioline che si formano sui vetri e andranno a bere da li.
In animali subadulti e adulti, si inserirà una piccola ciotola posizionata nella zona più fredda, in modo che l’evaporazione sia ridotta evitando così possibili problematiche di salute dovute ad elevati livelli di umidità nel terrario.
L’acqua dovrà essere sempre fresca e pulita,
Alimentazione
Come per tutti gli animali, un'alimentazione equilibrata è alla base di un buono stato di salute. Provvedere ad un alimentazione varia sarà alla base di questo principio.
Il drago barbuto è un animale onnivoro che si nutre sia di vegetali che di cibo vivo. Durante i vari stadi della crescita le percentuali e le preferenze per l’uno o per l’altro alimento sono variabili, in generale però gli esemplari giovani preferiscono una dieta più proteica costituita principalmente da insetti vivi.
I principali insetti da utilizzare come cibo vivo sono grilli, locuste e blatte, che sono anche quelli con un contenuto nutritivo più appropriato, per variare la dieta si potranno invece utilizzare anche camole del miele, camole della farina e caimani, che dovranno costituire comunque una piccola percentuale.
Per la parte di vegetali potranno essere utilizzate verdure e frutta, tutti rigorosamente freschi. Tra i più appropriati per fare dei mix giornalieri da somministrare ci sono anche alcune erbe di campo come trifoglio, tarassaco, erba medica, nei supermercati potrete invece trovare radicchio, germogli di soia, indivia, cicoria e tanto altro ancora.
La dieta delle pogona deve essere integrata con alcune vitamine e minerali per evitare deficienze nutrizionali. Gli insetti andranno quindi spolverati calcio carbonato 2-3 volte alla settimana e saltuariamente con minerali e vitamine specifiche.
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